Musica indie e tecnologia: rivoluzione digitale

DiMagnus

Musica indie e tecnologia: rivoluzione digitale

La tecnologia ha causato una vera rivoluzione nell’ambito della produzione musicale. Fino agli anni Novanta, infatti, pubblicare un disco significava investire grandi somme di denaro per affittare uno studio di registrazione e poi procedere alla stampa del master e delle copie da mettere in vendita. Un tipo di processo non certo alla portata di tutti, ma solo di quegli artisti che godevano dell’appoggio economico della propria etichetta.

Con l’avvento del digitale, non solo è cambiato il modo di fare musica, ma si sono progressivamente abbassati i costi di produzione, permettendo a molte band e solisti di immettere sul mercato uscite discografiche di buona qualità anche con budget estremamente ridotti.

Dai grandi studi all’home recording

In passato, l’intera “catena audio” era totalmente analogica. Le tracce dei singoli strumenti e della voce venivano registrate separatamente su nastro magnetico. Il processo di missaggio richiedeva notevoli abilità (anche manuali) in quanto si doveva procedere ai tagli necessari direttamente sul nastro. Gli effetti e le dinamiche (di compressione, di volume, ecc.) spesso venivano applicati in tempo reale al momento del missaggio sul master stereo.

Tutte le apparecchiature professionali dello studio, dai microfoni ai cavi, dal mixer ai recorder analogici, avevano costi altissimi e necessitavano una manutenzione continua. Oggi, molti degli storici studios che hanno fatto la storia della musica hanno dovuto chiudere i battenti, a causa del fatto che sono sempre di meno le produzioni che possono permettersi di investire nell’affitto di una di queste strutture al momento di produrre musica.

Oggi, è possibile realizzare una buona registrazione anche senza la complessa attrezzatura presente in un grande studio. Certo, la strumentazione necessaria ha bisogno di un piccolo investimento, anche perché non si può sacrificare la qualità del risultato a causa di mezzi troppo scarsi. In linea di massima, per registrare voce e strumenti saranno necessari microfoni, cavi, una buona scheda audio, un PC con ottime prestazioni e un software in grado di manipolare l’audio.

A quanto punto, entrano anche in gioco altri fattori, che contribuiscono alla realizzazione di un prodotto adatto alla distribuzione radiofonica e in streaming. Tra questi elementi, ci sono le abilità tecniche e l’esperienza del fonico, un buon mastering, oltre naturalmente a performance impeccabili da parte dei musicisti coinvolti nel progetto. Registrare in uno studio, anche piccolo, ma trattato dal punto di vista acustico, resta comunque fondamentale.

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